Gnocca & Balcani (stavolta per davvero)
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Gnocca & Balcani (stavolta per davvero)
Riprendo il viaggio mentale e la "mia vita" esattamente dove li ho lasciati (Tunisia-dicembre 2007). Ancora una volta sulla strada, ancora una volta in un paese straniero.
partenza dal porto
1°GIORNO
L'impatto con l'Albania non mi è traumatico come potrebbe esserlo per un turista. Già la conoscevo.
Al porto di Durazzo mi aspetta Mark'Elba con i problemi che vi avevo accennato: in due parole gli si è disfatto tutto l'impianto frenante anteriore. Pompa freno inchiodata, pastiglie finite e bruciate, pirulino di spurgo rotto e spanato e non so cos'altro. Le pastiglie le ha cambiate ad Ancona, così come la pompa, ma la moto ancora non frena.
2°GIORNO
Tutto il giorno lo passiamo tra meccanici, saldatori, tornitori, spurghi, sudore, schizzi di olio e bestemmie pugliesi, toscane e albanesi.
Per fortuna sono tutti molto gentili e disponibili (in un'officina erano in tre a cercare un piruletto di spurgo compatibile!!). La sera tardi un accenno di indurimento del freno ci fa sperare e dormire bene.
3° GIORNO
Al mattino, però, l'ennesimo sgocciolamento dalla pinza ci getta nel più nero sconforto.
Abbiamo perso un giorno e Mark'Elba decide saggiamente di imbarcarsi per il ritorno.
Mi prendono una tristezza ed una rabbia indescrivibili. Peccato. Ci trovavamo anche molto bene insieme.
Io, invece, decido di proseguire.
La strada che mi porta verso la Macedonia è forse la peggiore che abbia mai fatto nella mia carriera motociclistica. Non saprei descrivere il traffico, la polvere, i gas di scarico, i tombini aperti(!), le buche, il caldo....forse solo in India si può vedere una tale concentrazione di cose negative e pericolose. Devo ammettere, comunque, che, a parte il mancato uso delle frecce, in Albania guidano piano (per forza!) e benino.
Man mano che mi avvicino alle montagne, la situazione migliora. Arrivo finalmente al lago di Ohrid che è di proprietà metà albanese e metà macedone.
La temperatura si abbassa e tutto diventa più verde, ordinato e pulito.
ultimo paese dell'Albania
La città di Ohrid sul lago omonimo si presenta come una fiaba di Hansel&Gretel. Medievale, tranquilla, romanticamente dismessa e raffinata al contempo senza essere fighettina.
Qui ho mangiato il pesce Kuran -una sorta di trota salmonata- cotto alla brace, annaffiato con un bianco macedone a 13° e servito con un patè di verdure in un ristorantino-palafitta in compagnia di ragazze\i veramente di rara bellezza.....no comment....
4° GIORNO
Sono ancora ad Ohrid. Merita. Passo il giorno in completo relax sulla riva del lago. Faccio chiacchere con una coppia di tedeschi (l'immancabile baffone tedesco che si incontra ovunque nel mondo) che arrivano dalla Bielorussia (!). Uno con BMW GS e l'altro con AFRICA TWIN.
questa è veramente bella
Facciamo il bagno insieme nel lago. Cado su una roccia e sbatto per l'ennesima volta il martoriato ginocchio dx. Si gonfia e mi fa male. Se continua così domani sarò costretto a passare in ospedale pur sapendo di non avere l'assistenza sanitaria. Questa volta non ho la "EUROPE ASSISTANCE" che stranamente è vincolata alla moto (l'altra che ho) e non alla persona.
E' sera tardi. Visto le sventure mi do' alla pazza gioia. Prendo sul molo un battello che di giorno fa trasporto passeggeri e la notte diventa discoteca. Cinque euro per due ore di libidine su e giù per il lago. Bevande incluse. Evito di fare commenti sulla gnocca presente a bordo.
5° GIORNO
Nonostante il ginocchio dolorante (che nel frattempo si è sgonfiato) dirigo verso la Bulgaria. Le strade sono buone, la temperatura è accettabile e incontro pochissimo traffico (è domenica). Le montagne sono belle -certo, non come le nostre Dolomiti-. Se avvessi avuto a fianco Mark'Elba ci saremmo sfiziati in una delle centinaia di strade sterrate che si diramano dalla strada principale. Da solo non me la sento.
Arrivo a Skopje. Trovo una città deserta con una temperatura al limite del sopportabile. Chi vive in città chiuse come Bolzano o Firenze forse mi può capire. La moto scalda un casino e giro un'ora solo per trovare il centro -vi sfido a capire le indicazioni in cirillico-. Fa un caldo bestia e non trovo alcuna fontana per bagnarmi. La moto cambia carattere e vorrei soffiarci sopra per raffreddarla. Alla faccia di chi dice che non serve un radiatore dell'olio. In un bar medito se proseguire o fermarmi. Oggi ho fatto solo 180 km e ne mancano solo 200 a Sofia. Andare in moto a 80-90 km/h non conta niente. L'aria mi ustiona e per giunta il dolore al ginocchio aumenta.
Anche se perdo tempo decido di fermarmi. Non so se ce la farò ad arrivare al mar Nero. Il tempo stringe. Domani provo a puntare per Sofia e mi dispiacerà lasciare i macedoni che reputo dei veri "compagnoni". Dei motociclisti indigeni mi dicono di stare attento alla polizia bulgara in quanto corrottissima. Già ne so qualcosa da precedenti esperienze.
6° GIORNO
Parto per la Bulgaria con mille paure (per la moto, per il ginocchio, per il caldo, per la polizia). Prendo la strada che da Skopje porta a Sofia. Un bel pezzo è a pagamento. Incontro una decina di caselli (come in Italia negli anni '70), ma ad ogni pedaggio mi fanno un sorrisone e con l'occhiolino mi fanno cenno di passare. Boh? Forse qui le moto non pagano. O forse sono simpatico? Particolarmente pietoso? Certo è, Mark'Elba lo può confermare, che in Albania sembravamo più albanesi degli albanesi.
Paso il confine incredibilmente senza alcuna formalità al contrario di due anni fa. Giusto un timbro sul passaporto. Sarà l'ingresso della Bulgaria in Europa?
Il caldo non molla. Sono più preoccupato per la moto che per me. Anche se fonora si è comportata benissimo. Se Skopje mi ha accolto con un caldo infernale, qui a Sofia oltre al caldo c'è un inquinamento da paura. E la città non è deserta. Becco il primo albergo che trovo pur di non girare con un mono raffreddato ad aria. 70 euro e passa la paura. Vambè è in pieno centro ed è un 5 stelle. Il migliore che abbia incontrato finora.
Sofia non mi dice un gran che. Belgrado, per esempio è cento volte più bella. Anche a gnocca non c'è paragone con la Macedonia, la Serbia, la repubblica Ceca ecc.....qui è normale, come in Italia. E le ragazze non ti saltano addosso come dicono. O forse, ribadisco, faccio un po' pietà ? Certo, sporco son sporco (i vestiti puliti li ho finiti ieri), giro con una XL di venti anni fa (mentre qui vedo Ducati ultimo grido), e per giunta in città giro solo in ciabatte (o quelle o Alpinestars da cross).
7° GIORNO
Per uscire da Sofia impiego due ore(!) sempre sotto il solito caldo infernale, non sapendo cosa mi avrebbe atteso qualche chilometro più avanti. Non prendo la strada che mi consigliano, bensì una che passa tra le montagne. Più tortuosa ma più bella.
Poi però la strada scende a fondovalle dove il caldo diventa veramente infernale. Sono le 14 e son costretto a viaggiare con la visiera chiusa e il giubbotto ermeticamente allacciato per non ustionarmi con l'aria rovente. Ogni 50 km circa mi devo fermare per bagnarmi completamente. Sto attraversando una specie di steppa dove non c'è un albero manco a pagarlo.
So solo che devo continuare ad andare per non viaggiare col buio.
A circa una trentina di chilometri da Burgas l'aria diventa più respirabile per via dell'influenza del mare.
Dopo 400 km da Sofia FINALMENTE IL MAR NERO!!! Era un sogno che avevo da tre anni.
A Burgas trovo il mio amico Antonio, che vive qui, ad aspettarmi. Per cena Antonio mi porta in un locale gestito e frequentato da zingari. L'ambiente ha un impatto su di me fortissimo. In senso positivo. E' all'aperto, i tavoli sono in comune. L'odore di carne alla brace e di spezie è molto forte. Come è molto forte la musica gitana. Però ballano solo dei bambini in una maniera che ho visto fare al GIPSY FESTIVAL di Sighisoara in Romania.
8° GIORNO
Rimango ancora un giorno a Burgas. Non che mi entusiasmi molto. Mi ha un po' deluso. Lo faccio solo per la fantastica ospitalità di Antonio. Mi porta a Sunny Beach ad una ventina di chilometri a nord, verso Varna. Sunny Beach è una città dei balocchi costruita in soli due (!!) anni che farebbe impallidire Rimini. La quantità e la qualità dei locali, degli alberghi e dei servizi è una cosa che non ho mai visto neanche in riviera romagnola. Avete mai visto alberghi da 400 stanze? Beh, non mi piace Sunny Beach come non mi piaceva la riviera romagnola. Il tipo di turismo è lo stesso. Turismo chiassoso di massa di livello basso, composto prevalentemente da inglesi ubriaconi e rissosi (molti), tedeschi e bulgari panzoni, russi/e danarosi in cerca di avventure a basso costo. I prezzi di Sunny Beach, pur rimanendo bassi rispetto alla media italiana, sono tre volte superiori alla vicina Burgas.
lei è Sofia, zingara Rom d.o.c. che mi ha sollazzato per due giorni a Burgas
9° GIORNO
Parto per la Turchia-Tracia-Grecia. E' un percorso più lungo ma preferisco così per rimanere vicino al mare per la paura della temperatura che nel frattempo si è abbassata. Poco dopo Burgas il paesaggio cambia radicalmente. Fino quasi ad Edirne (Turchia) attraverso montagne e boschi di faggio incantevoli. Libidine motociclistica pura. Penso di aver fatto un pezzo di 80 km in motagna senza aver incontrato nessuno.
Il ginocchio si è sgonfiato e non fa più male, la moto frulla che è un piacere, la temperatura è accettabile e la Grecia mi accoglie col suo classico calore e folklore....cosa volere di più? un Uzo!
Sono ad Alexandropoulis e stasera basta perchè ho fatto 400 km e con l'XL son tanti.
10° GIORNO
Noiosissimo trasferimento da Alessandropoli a Salonicco in autostrada. 400 km circa. Niente di rilievo a parte lo spennamento in bar, ristoranti e hotel. In serata esco per la movida e trovo un locale di motociclisti. Mi offrono da bere e mi chiedono da dove vengo. Quattro chiacchere e quattro Metaxa. Niente di più.
11° GIORNO
Trasferimento da Salonicco a Igoumenitsa. Non passo dalle meteore che già conosco, bensì più a nord.
Ho fatto 500 km e sono a pezzi per aver perso un sacco di tempo a cercare le strade. La Grecia è un po' deficente in cartellonistica. Avevo intenzione di deviare ancora per l'Albania per imbarcarmi a Valona, ma proprio la mancanza di indicazioni mi hanno fatto tirar dritto. Quando me ne sono accorto era troppo tardi.
ecco la fine che fanno fare agli sputer in Grecia
Fine del film....mi sono inventato tuttoooooooo
rientro da Igoumenitsa.
CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI
PAESI ATTRAVERSATI
Albania, Macedonia, Bulgaria, Turchia-Tracia, Grecia
STRADE
ALBANIA:
per girare in Albania in moto ci vuole dello stomaco e del gran coraggio. Tombini aperti, strade disastrate, traffico caotico, animali vaganti, totale assenza di indicazioni, polvere e fumi, mancanza di reti contro le pareti rocciose, la rendono idonea per chi cerca la vera avventura.
MACEDONIA:
strade buone nello standard europeo.
BULGARIA:
come in Italia con qualche tratto dissestato in via di sistemazione.
TURCHIA-TRACIA:
il tragitto è stato breve ma rasentava l'eccellenza sia come asfalto sia come segnaletica.
GRECIA:
hanno ancora un po' da fare a riguardo della segnaletica.
ALIMENTAZIONE
Ovunque ho mangiato e bevuto benissimo in ristoranti di basso medio livello. Sempre roba locale.
SICUREZZA
A parte in Albania, la moto è sempre stata fuori incustodita e spesso con casco e qualche bagaglio appoggiato sopra. I Rom in Bulgaria (pochi peraltro) sono totalmente innocui.
LINGUA
ALBANIA:
tutti i giovani o quasi parlano italiano. Per gli stati rimanenti inglese e tedesco.
DORMIRE
alberghi di basso livello tranne a Ohrid (5 stelle), Skopje(4 stelle), Sofia(5 stelle)
VELOCITA'
non penso di aver mai superato i 100 km/h.
KM PERCORSI
superiori a quanto previsto per via della deviazione in Grecia. 2468 per l'esattezza.
SPESA
superiore a quanto previsto per colpa degli alberghi di lusso e della Grecia che è diventata molto più cara dell'Italia.
MANUTENZIONE
un chilo di olio e due lubrificazioni catena a metà percorso.
INCONVENIENTI MECCANICI
nessuno. ho smontato il parafango anteriore per far prendere più aria al motore. La Bridgestone originale post. con 2000 km all'attivo, in questo viaggio l'ho finita. Mi sembra un po' troppo.
FRONTIERE
nessun problema. Le moto le fanno passare sempre senza nessun controllo a parte il passaporto.
POLIZIA
nessun problema. Mai fermato. In Bulgaria, solo per le auto c'è l'obbligo di un tagliando che si chama "vignette". E' una tassa di circolazione e ci tengono tanto.
PAESAGGIO
ALBANIA
ha dei posti incontaminati verso sud, però loro non sanno cosa sia la raccolta rifiuti. Tutta la spazzatura è fuori dai paesi. Le campagne incolte e abbandonate.
MACEDONIA
il lago di Ohrid è da non perdere.
BULGARIA
tratti di squallore industriale di epoca comunista si alternano con tratti di montagne e boschi di rara bellezza.
TURCHIA-TRACIA
agricoltura avanzata e campagne molto curate. Per la fretta non ho potuto visitare Edirne che mi sembrava molto graziosa.
GRECIA
la conosciamo tutti!
Ho attraversato svariati parchi naturali. Qualcuno era molto bello e, cosa importante per chi ama l'enduro, nessuno con qualsivoglia tipo di divieto.
SOCIOLOGIA
tutti, dico tutti, sono sempre stati molto gentili e propensi all'aiuto, più o meno socievoli.
GNOCCA
il mito dei paesi dell'est dove le ragazze ti saltano addosso è da sfatare.
Qui le donne facili sono solo quelle a pagamento. Come ovunque. Era così in Romania e in Moldavia, è così in Bulgaria. Oserei dire che nei paesi attraversati, le ragazze "normali" siano più modeste, calme, riservate ed equilibrate.
La massima concentrazione di belle ragazze l'ho vista ad Ohrid e Burgas.
CLIMA
in tutto il viaggio non ho beccato una goccia d'acqua e non penso di aver visto mai una nuvola. Il caldo è stato il nemico numero uno.
FOTO
mi son pentito di non aver portato la cara vecchia NIKON FM2. La digitale o non la so usare o fa schifo.
il percorso è evidenziato in rosa.
partenza dal porto
1°GIORNO
L'impatto con l'Albania non mi è traumatico come potrebbe esserlo per un turista. Già la conoscevo.
Al porto di Durazzo mi aspetta Mark'Elba con i problemi che vi avevo accennato: in due parole gli si è disfatto tutto l'impianto frenante anteriore. Pompa freno inchiodata, pastiglie finite e bruciate, pirulino di spurgo rotto e spanato e non so cos'altro. Le pastiglie le ha cambiate ad Ancona, così come la pompa, ma la moto ancora non frena.
2°GIORNO
Tutto il giorno lo passiamo tra meccanici, saldatori, tornitori, spurghi, sudore, schizzi di olio e bestemmie pugliesi, toscane e albanesi.
Per fortuna sono tutti molto gentili e disponibili (in un'officina erano in tre a cercare un piruletto di spurgo compatibile!!). La sera tardi un accenno di indurimento del freno ci fa sperare e dormire bene.
3° GIORNO
Al mattino, però, l'ennesimo sgocciolamento dalla pinza ci getta nel più nero sconforto.
Abbiamo perso un giorno e Mark'Elba decide saggiamente di imbarcarsi per il ritorno.
Mi prendono una tristezza ed una rabbia indescrivibili. Peccato. Ci trovavamo anche molto bene insieme.
Io, invece, decido di proseguire.
La strada che mi porta verso la Macedonia è forse la peggiore che abbia mai fatto nella mia carriera motociclistica. Non saprei descrivere il traffico, la polvere, i gas di scarico, i tombini aperti(!), le buche, il caldo....forse solo in India si può vedere una tale concentrazione di cose negative e pericolose. Devo ammettere, comunque, che, a parte il mancato uso delle frecce, in Albania guidano piano (per forza!) e benino.
Man mano che mi avvicino alle montagne, la situazione migliora. Arrivo finalmente al lago di Ohrid che è di proprietà metà albanese e metà macedone.
La temperatura si abbassa e tutto diventa più verde, ordinato e pulito.
ultimo paese dell'Albania
La città di Ohrid sul lago omonimo si presenta come una fiaba di Hansel&Gretel. Medievale, tranquilla, romanticamente dismessa e raffinata al contempo senza essere fighettina.
Qui ho mangiato il pesce Kuran -una sorta di trota salmonata- cotto alla brace, annaffiato con un bianco macedone a 13° e servito con un patè di verdure in un ristorantino-palafitta in compagnia di ragazze\i veramente di rara bellezza.....no comment....
4° GIORNO
Sono ancora ad Ohrid. Merita. Passo il giorno in completo relax sulla riva del lago. Faccio chiacchere con una coppia di tedeschi (l'immancabile baffone tedesco che si incontra ovunque nel mondo) che arrivano dalla Bielorussia (!). Uno con BMW GS e l'altro con AFRICA TWIN.
questa è veramente bella
Facciamo il bagno insieme nel lago. Cado su una roccia e sbatto per l'ennesima volta il martoriato ginocchio dx. Si gonfia e mi fa male. Se continua così domani sarò costretto a passare in ospedale pur sapendo di non avere l'assistenza sanitaria. Questa volta non ho la "EUROPE ASSISTANCE" che stranamente è vincolata alla moto (l'altra che ho) e non alla persona.
E' sera tardi. Visto le sventure mi do' alla pazza gioia. Prendo sul molo un battello che di giorno fa trasporto passeggeri e la notte diventa discoteca. Cinque euro per due ore di libidine su e giù per il lago. Bevande incluse. Evito di fare commenti sulla gnocca presente a bordo.
5° GIORNO
Nonostante il ginocchio dolorante (che nel frattempo si è sgonfiato) dirigo verso la Bulgaria. Le strade sono buone, la temperatura è accettabile e incontro pochissimo traffico (è domenica). Le montagne sono belle -certo, non come le nostre Dolomiti-. Se avvessi avuto a fianco Mark'Elba ci saremmo sfiziati in una delle centinaia di strade sterrate che si diramano dalla strada principale. Da solo non me la sento.
Arrivo a Skopje. Trovo una città deserta con una temperatura al limite del sopportabile. Chi vive in città chiuse come Bolzano o Firenze forse mi può capire. La moto scalda un casino e giro un'ora solo per trovare il centro -vi sfido a capire le indicazioni in cirillico-. Fa un caldo bestia e non trovo alcuna fontana per bagnarmi. La moto cambia carattere e vorrei soffiarci sopra per raffreddarla. Alla faccia di chi dice che non serve un radiatore dell'olio. In un bar medito se proseguire o fermarmi. Oggi ho fatto solo 180 km e ne mancano solo 200 a Sofia. Andare in moto a 80-90 km/h non conta niente. L'aria mi ustiona e per giunta il dolore al ginocchio aumenta.
Anche se perdo tempo decido di fermarmi. Non so se ce la farò ad arrivare al mar Nero. Il tempo stringe. Domani provo a puntare per Sofia e mi dispiacerà lasciare i macedoni che reputo dei veri "compagnoni". Dei motociclisti indigeni mi dicono di stare attento alla polizia bulgara in quanto corrottissima. Già ne so qualcosa da precedenti esperienze.
6° GIORNO
Parto per la Bulgaria con mille paure (per la moto, per il ginocchio, per il caldo, per la polizia). Prendo la strada che da Skopje porta a Sofia. Un bel pezzo è a pagamento. Incontro una decina di caselli (come in Italia negli anni '70), ma ad ogni pedaggio mi fanno un sorrisone e con l'occhiolino mi fanno cenno di passare. Boh? Forse qui le moto non pagano. O forse sono simpatico? Particolarmente pietoso? Certo è, Mark'Elba lo può confermare, che in Albania sembravamo più albanesi degli albanesi.
Paso il confine incredibilmente senza alcuna formalità al contrario di due anni fa. Giusto un timbro sul passaporto. Sarà l'ingresso della Bulgaria in Europa?
Il caldo non molla. Sono più preoccupato per la moto che per me. Anche se fonora si è comportata benissimo. Se Skopje mi ha accolto con un caldo infernale, qui a Sofia oltre al caldo c'è un inquinamento da paura. E la città non è deserta. Becco il primo albergo che trovo pur di non girare con un mono raffreddato ad aria. 70 euro e passa la paura. Vambè è in pieno centro ed è un 5 stelle. Il migliore che abbia incontrato finora.
Sofia non mi dice un gran che. Belgrado, per esempio è cento volte più bella. Anche a gnocca non c'è paragone con la Macedonia, la Serbia, la repubblica Ceca ecc.....qui è normale, come in Italia. E le ragazze non ti saltano addosso come dicono. O forse, ribadisco, faccio un po' pietà ? Certo, sporco son sporco (i vestiti puliti li ho finiti ieri), giro con una XL di venti anni fa (mentre qui vedo Ducati ultimo grido), e per giunta in città giro solo in ciabatte (o quelle o Alpinestars da cross).
7° GIORNO
Per uscire da Sofia impiego due ore(!) sempre sotto il solito caldo infernale, non sapendo cosa mi avrebbe atteso qualche chilometro più avanti. Non prendo la strada che mi consigliano, bensì una che passa tra le montagne. Più tortuosa ma più bella.
Poi però la strada scende a fondovalle dove il caldo diventa veramente infernale. Sono le 14 e son costretto a viaggiare con la visiera chiusa e il giubbotto ermeticamente allacciato per non ustionarmi con l'aria rovente. Ogni 50 km circa mi devo fermare per bagnarmi completamente. Sto attraversando una specie di steppa dove non c'è un albero manco a pagarlo.
So solo che devo continuare ad andare per non viaggiare col buio.
A circa una trentina di chilometri da Burgas l'aria diventa più respirabile per via dell'influenza del mare.
Dopo 400 km da Sofia FINALMENTE IL MAR NERO!!! Era un sogno che avevo da tre anni.
A Burgas trovo il mio amico Antonio, che vive qui, ad aspettarmi. Per cena Antonio mi porta in un locale gestito e frequentato da zingari. L'ambiente ha un impatto su di me fortissimo. In senso positivo. E' all'aperto, i tavoli sono in comune. L'odore di carne alla brace e di spezie è molto forte. Come è molto forte la musica gitana. Però ballano solo dei bambini in una maniera che ho visto fare al GIPSY FESTIVAL di Sighisoara in Romania.
8° GIORNO
Rimango ancora un giorno a Burgas. Non che mi entusiasmi molto. Mi ha un po' deluso. Lo faccio solo per la fantastica ospitalità di Antonio. Mi porta a Sunny Beach ad una ventina di chilometri a nord, verso Varna. Sunny Beach è una città dei balocchi costruita in soli due (!!) anni che farebbe impallidire Rimini. La quantità e la qualità dei locali, degli alberghi e dei servizi è una cosa che non ho mai visto neanche in riviera romagnola. Avete mai visto alberghi da 400 stanze? Beh, non mi piace Sunny Beach come non mi piaceva la riviera romagnola. Il tipo di turismo è lo stesso. Turismo chiassoso di massa di livello basso, composto prevalentemente da inglesi ubriaconi e rissosi (molti), tedeschi e bulgari panzoni, russi/e danarosi in cerca di avventure a basso costo. I prezzi di Sunny Beach, pur rimanendo bassi rispetto alla media italiana, sono tre volte superiori alla vicina Burgas.
lei è Sofia, zingara Rom d.o.c. che mi ha sollazzato per due giorni a Burgas
9° GIORNO
Parto per la Turchia-Tracia-Grecia. E' un percorso più lungo ma preferisco così per rimanere vicino al mare per la paura della temperatura che nel frattempo si è abbassata. Poco dopo Burgas il paesaggio cambia radicalmente. Fino quasi ad Edirne (Turchia) attraverso montagne e boschi di faggio incantevoli. Libidine motociclistica pura. Penso di aver fatto un pezzo di 80 km in motagna senza aver incontrato nessuno.
Il ginocchio si è sgonfiato e non fa più male, la moto frulla che è un piacere, la temperatura è accettabile e la Grecia mi accoglie col suo classico calore e folklore....cosa volere di più? un Uzo!
Sono ad Alexandropoulis e stasera basta perchè ho fatto 400 km e con l'XL son tanti.
10° GIORNO
Noiosissimo trasferimento da Alessandropoli a Salonicco in autostrada. 400 km circa. Niente di rilievo a parte lo spennamento in bar, ristoranti e hotel. In serata esco per la movida e trovo un locale di motociclisti. Mi offrono da bere e mi chiedono da dove vengo. Quattro chiacchere e quattro Metaxa. Niente di più.
11° GIORNO
Trasferimento da Salonicco a Igoumenitsa. Non passo dalle meteore che già conosco, bensì più a nord.
Ho fatto 500 km e sono a pezzi per aver perso un sacco di tempo a cercare le strade. La Grecia è un po' deficente in cartellonistica. Avevo intenzione di deviare ancora per l'Albania per imbarcarmi a Valona, ma proprio la mancanza di indicazioni mi hanno fatto tirar dritto. Quando me ne sono accorto era troppo tardi.
ecco la fine che fanno fare agli sputer in Grecia
Fine del film....mi sono inventato tuttoooooooo
rientro da Igoumenitsa.
CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI
PAESI ATTRAVERSATI
Albania, Macedonia, Bulgaria, Turchia-Tracia, Grecia
STRADE
ALBANIA:
per girare in Albania in moto ci vuole dello stomaco e del gran coraggio. Tombini aperti, strade disastrate, traffico caotico, animali vaganti, totale assenza di indicazioni, polvere e fumi, mancanza di reti contro le pareti rocciose, la rendono idonea per chi cerca la vera avventura.
MACEDONIA:
strade buone nello standard europeo.
BULGARIA:
come in Italia con qualche tratto dissestato in via di sistemazione.
TURCHIA-TRACIA:
il tragitto è stato breve ma rasentava l'eccellenza sia come asfalto sia come segnaletica.
GRECIA:
hanno ancora un po' da fare a riguardo della segnaletica.
ALIMENTAZIONE
Ovunque ho mangiato e bevuto benissimo in ristoranti di basso medio livello. Sempre roba locale.
SICUREZZA
A parte in Albania, la moto è sempre stata fuori incustodita e spesso con casco e qualche bagaglio appoggiato sopra. I Rom in Bulgaria (pochi peraltro) sono totalmente innocui.
LINGUA
ALBANIA:
tutti i giovani o quasi parlano italiano. Per gli stati rimanenti inglese e tedesco.
DORMIRE
alberghi di basso livello tranne a Ohrid (5 stelle), Skopje(4 stelle), Sofia(5 stelle)
VELOCITA'
non penso di aver mai superato i 100 km/h.
KM PERCORSI
superiori a quanto previsto per via della deviazione in Grecia. 2468 per l'esattezza.
SPESA
superiore a quanto previsto per colpa degli alberghi di lusso e della Grecia che è diventata molto più cara dell'Italia.
MANUTENZIONE
un chilo di olio e due lubrificazioni catena a metà percorso.
INCONVENIENTI MECCANICI
nessuno. ho smontato il parafango anteriore per far prendere più aria al motore. La Bridgestone originale post. con 2000 km all'attivo, in questo viaggio l'ho finita. Mi sembra un po' troppo.
FRONTIERE
nessun problema. Le moto le fanno passare sempre senza nessun controllo a parte il passaporto.
POLIZIA
nessun problema. Mai fermato. In Bulgaria, solo per le auto c'è l'obbligo di un tagliando che si chama "vignette". E' una tassa di circolazione e ci tengono tanto.
PAESAGGIO
ALBANIA
ha dei posti incontaminati verso sud, però loro non sanno cosa sia la raccolta rifiuti. Tutta la spazzatura è fuori dai paesi. Le campagne incolte e abbandonate.
MACEDONIA
il lago di Ohrid è da non perdere.
BULGARIA
tratti di squallore industriale di epoca comunista si alternano con tratti di montagne e boschi di rara bellezza.
TURCHIA-TRACIA
agricoltura avanzata e campagne molto curate. Per la fretta non ho potuto visitare Edirne che mi sembrava molto graziosa.
GRECIA
la conosciamo tutti!
Ho attraversato svariati parchi naturali. Qualcuno era molto bello e, cosa importante per chi ama l'enduro, nessuno con qualsivoglia tipo di divieto.
SOCIOLOGIA
tutti, dico tutti, sono sempre stati molto gentili e propensi all'aiuto, più o meno socievoli.
GNOCCA
il mito dei paesi dell'est dove le ragazze ti saltano addosso è da sfatare.
Qui le donne facili sono solo quelle a pagamento. Come ovunque. Era così in Romania e in Moldavia, è così in Bulgaria. Oserei dire che nei paesi attraversati, le ragazze "normali" siano più modeste, calme, riservate ed equilibrate.
La massima concentrazione di belle ragazze l'ho vista ad Ohrid e Burgas.
CLIMA
in tutto il viaggio non ho beccato una goccia d'acqua e non penso di aver visto mai una nuvola. Il caldo è stato il nemico numero uno.
FOTO
mi son pentito di non aver portato la cara vecchia NIKON FM2. La digitale o non la so usare o fa schifo.
il percorso è evidenziato in rosa.
Ultima modifica di Troglos Apvlia il dom feb 10, 2008 8:15 pm, modificato 1 volta in totale.
TROGLOS APVLIA: ovvero la quint'essenza dell'ignoranza in moto (non su strada).
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Re: Gnocca & Balcani (stavolta per davvero)
complimenti troglos e bentornato!!
mi hanno sempre solleticato quei posti
mi hanno sempre solleticato quei posti
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vi ringrazio tutti...non me lo aspettavo....
in realtà ho fatto quello che faccio da quando avevevo 14 anni: girare, girare e girare, solo che prima lo facevo con altre moto adesso è capitato in Xl....se mi foraggiate in carburante (a me e alla moto) arrivo anche a capo Buona Speranza...
ringrazio i promotori di questo sito (che ancora non ho capito bene chi siano) per aver creato uno spazio dove anche un ubriacone come me possa dire due cazzate su quello che vede in giro.....
grazie ancora...siete bella gente e lo si è visto all'Elba.....
in realtà ho fatto quello che faccio da quando avevevo 14 anni: girare, girare e girare, solo che prima lo facevo con altre moto adesso è capitato in Xl....se mi foraggiate in carburante (a me e alla moto) arrivo anche a capo Buona Speranza...
ringrazio i promotori di questo sito (che ancora non ho capito bene chi siano) per aver creato uno spazio dove anche un ubriacone come me possa dire due cazzate su quello che vede in giro.....
grazie ancora...siete bella gente e lo si è visto all'Elba.....
TROGLOS APVLIA: ovvero la quint'essenza dell'ignoranza in moto (non su strada).
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Gnocca e balcani
Ciao Trogolone!
bel viaggio, invidia pura, sempre comunque più per quello che sei che per quello che fai. Foto bruttine, causate da mix micidiale di macchina digitale di merda e incapacità a tenere dritto l'orizzonte, inoltre ricordati che i visi vanno fotografati da lontano, usando il tele! Altrimenti anche le meglio gnocche sembrano nasone... Spero di venirti a trovare presto.
Lucho
bel viaggio, invidia pura, sempre comunque più per quello che sei che per quello che fai. Foto bruttine, causate da mix micidiale di macchina digitale di merda e incapacità a tenere dritto l'orizzonte, inoltre ricordati che i visi vanno fotografati da lontano, usando il tele! Altrimenti anche le meglio gnocche sembrano nasone... Spero di venirti a trovare presto.
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..brutta sfiga..Marco ha scritto:....La prossima volta monto il cd al posto del disco..... Ciao
..ma alla fine si, usa il cd, sai. le nuove tecnologie sono più affidabili, e poi sul cd o è 1 o è 0.. ..o va o non va, il disco può sempre saltare..
Almakantara
XL600 R '83
XL600 R '83 "e2"
XL600 RM '86
XL600 V '87
" 'Mbriachi SEMPRE, Bevuti MAI"
"che' perder tempo a chi più sa più spiace"
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