lorusso ha scritto:mi scusi stefani in riferimento alla sua risposta, l'alternatore vovrebbe dare il massimimo della carica a bassi regimi, a meno che non stiamo parlando della dinamo, fermo restando quanto dice lei, (io non conosco il manuale di officina della xl) concordo sulle perdite e qunt'altro, si conclude che xl 600 non monta un sistema di ricarica del tipo alternatore.
Sulle XL, come su molte altre moto, il generatore è composto da un grosso magnete, che ha anche le funzioni di volano, e da un gruppo di bobine (detto comunemente "statore"). Le bobine sono "immerse" nelle linee di forza del campo magnetico creato dal volano-magnete: quando questo ruota, perché il motore è acceso per esempio, per principio fisico si genera una tensione alternata ai capi di queste bobine. Collegando un utilizzatore (fari per esempio) circolerà corrente e avremo prodotto energia elettrica. Ora: la potenza prodotta dipende da velocità di rotazione, numero di spire delle bobine (e numero di bobine anche), intensità del campo magnetico. Le bobine non cambiano, l'intensità del campo magnetico nemmeno, varia la velocità di rotazione.
Ma non è finita qui.
La corrente alternata prodotta dal generatore viene raddrizzata e regolata (interessa che non superi i 14,5 - 15 volt per evitare danni alle utenze elettriche della moto) quindi immessa nell'impianto.
Come viene fatta la regolazione? In parole povere, la potenza generata in più viene buttata via e fatta dissipare sul regolatore (che, infatti si presenta sempre come una scatola irta di alette di raffreddamento: se hai presente altre moto, tanto per fare un esempio, sulle Harley è davanti al motore, in basso dove si sdoppia il telaio). A bassi giri il regolatore non interviene, la potenza è relativamente poca e sufficiente per soddisfare la richiesta delle varie utenze. Man mano che i giri aumentano la potenza comincia ad essere troppa e quindi interviene il regolatore che la dissipa su di sè sotto forma di calore.
Dov'è il vantaggio? Non ci sono parti mobili (spazzole, relè e quant'altro) e, soprattutto, il generatore vero e proprio essendo contenuto nel carter è stagno nei confronti dell'ambiente esterno. Inoltre il tutto è relativamente economico da produrre e privo di manutenzione.
Non conosco l'impianto del Morini, ma ipotizzo che possa avere un generatore in tutto e per tutto uguale a quello delle automobili.
Non è conveniente usare il magnete per generare grosse potenze elettriche: il campo magnetico necessario costringerebbe ad impiegare magneti di dimensioni eccessive, per non parlare dei regolatori.
Che si fa allora? Si impiega un elettromagnete.
Il generatore delle auto (e di certe moto tipo Guzzi V7-V35-850 etc, oppure BMW R/K/GS, o la mia Tiger) è sostanzialmente simile a un motore elettrico a corrente continua (avete presente i motorini delle vecchie autopiste Policar?). C'è un rotore, che gira trascinato dal motore tramite cinghie o cascate di ingranaggi, composto da un nucleo in ferro su cui sono avvolte delle bobine.
Poi c'è una parte fissa, lo statore, composto anch'esso da una struttura in ferro su cui sono avvolte delle altre bobine.
Alimentando le bobine del rotore con una corrente continua queste genereranno un campo magnetico, le cui linee di forza andranno ad intersecarsi con le bobine dello statore, nelle quali si produrrà corrente alternata che potremo raddrizzare e usare per i nostri scopi. Come si fa in questo caso a regolare la potenza erogata dal generatore? Semplicemente variando la corrente con cui si alimentano le bobine del rotore: a parità di giri, meno corrente sul rotore darà meno corrente prodotta sullo statore, al contrario più corrente sul rotore darà più corrente prodotta sullo statore. Inoltre si può adattare la potenza prodotta in funzione della velocità di rotazione, in pratica il sistema è più efficiente e può generare potenze maggiori. Per contro è più costoso rispetto all'altro, ci sono parti in movimento (e quindi usura di cinghie di comando e cuscinetti - mai rotto i cuscinetti dell'alternatore della macchina?) e il raffreddamento del tutto è effettuato ad aria quindi non è impermeabile e obbliga a posizionarlo, generalmente sulle moto, abbastanza in alto (avendo in mente i boxer BMW, il generatore è sopra il carter in alto).
All'interno del generatore è contenuto un piccolo circuito elettronico che si incarica della regolazione della corrente sul rotore (si chiama "corrente di eccitazione") e di far accendere la spia sul cruscotto se c'è qualche problema, inoltre sono contenuti i diodi per il raddrizzamento della corrente generata.
Le dinamo sono leggermente diverse, anche se concettualmente simili, sono state abbandonate, per l'impiego come generatori di corrente sui mezzi a motore, credo dalla fine degli anni '60.
lorusso ha scritto:Le porto una prova praticaho un moto morini con sistema da ricarica con tensione 6V, però mi dava 12A di ricarica già a 2000 giri (batteria installata dalla casa 9A, 6V).
Non conosco l'impianto del Morini, ma ipotizzo che il generatore sia quella cosa esterna posta sopra il carter fra i due cilindri (mi riferisco ai motori tipo 3 e 1/2), e potrebbe essere del secondo tipo che ho appena descritto.
Con il secondo tipo di generatore, nell'installazione si applica un "trucco": poiché a bassi giri non sono molto efficienti, si fa in modo, dimensionando opportunamente gli ingranaggi o le puleggie che li comandano, che ruotino in realtà al doppio dei giri del motore. Ci si può facilmente rendere conto di ciò aprendo il cofano della macchina: la puleggia dell'alternatore è di solito la metà di quella dell'albero motore.
Quindi in realtà il generatore girava a 4mila giri.
Se ti interessa l'argomento ti consiglio di scaricare questo manuale
http://www.hondaxl.it/download/Manutenz ... _22_23.pdf
qui sulla sezione "Manuali" del sito.
La scansione, purtroppo, non è sempre venuta chiara, ma vi sono spiegati i principi di funzionamento e i vari tipi di impianti di generatore e regolatori installati sulle moto (Honda, in questo caso, ma le altre Case sono uguali).
E' una lettura molto interessante, comprensibile tuttavia anche da chi non ha dimestichezza con materie elettriche.
lorusso ha scritto: i gusti sono personali e rispettati, ma l'originalità è quella che comanda.
saluti
Se fai il lavoro posta le foto delle varie fasi della trasformazione, in modo da far vedere le differenze fra le due soluzioni (monofaro-bifaro).
Buon lavoro.