giorni fa un mio amico è uscito di strada con la sua R6, clavicola e un paio di costole rotte, contusioni e abrasioni varie.
Fortunatamente nulla di grave, una notte in ospedale in osservazione poi degenza a casa.
Sono andato io a recuperargli la moto, sull'appennino a circa 60 km. da casa.
Erano anni che non guidavo un'ipersportiva, l'ultima volta diversi anni fa un CBR1000, ma per pochi km. in pianura.
Bene, guidare per 60 km una R6 sul misto, a tratti anche stretto, con asfalto irregolare (purtroppo tipico della maggior parte delle strade italiane) è stata un'autentica sofferenza.
Piacere di guida ZERO assoluto, ad ogni buca o avallamento del terreno mi sembrava di volar via..
Sono arrivato a casa stanco con i polsi indolenziti.
Ma io mi chiedo che piacere un motociclista provi a guidare questo genere di moto al di fuori di un circuito...
ipersportive, considerazioni varie..
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Re: ipersportive, considerazioni varie..
Fuori da un circuito... appunto. Ormai le ipersportive sono diventate delle vere e proprie moto da pista (anche se poi per farle rendere davvero anche in pista c'è da spenderci su un bel po' in preparazione di sospensioni ecc.) e non hanno più alcun senso nell'uso su strade aperte. In effetti non è un caso se oggigiorno non rappresentano che una piccola percentuale del venduto e sono ampiamente surclassate dalle varie nude che, seppur senza protezione aerodinamica, hanno una maggiore versatilità nell'uso quotidiano.
Albee253
EX 1984 XL125RR
EX 1986 XL600LM
2006 CRE250
2014 690DUKE
1991 DR350
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